martedì 24 luglio 2018

RECENSIONE: Il miglio verde di Stephen King

IL MIGLIO VERDE



Titolo: Il Miglio Verde

Titolo Originale: The Green Mile

Autore: Stephen King

Editore: Sperling Paperback (1998)

Genere: Dark Fantasy; Urban Fantasy

Pagine: 552

Lingua originale: inglese

Lingua traduzione: Italiano da Tullio Dobner



Buon giorno lettore,

Sono ancora un pò frastornata dopo aver letto uno dei capolavori di Stephen King, Il Miglio Verde. In questo post provo a mettere per iscritto le emozioni che mi ha trasmesso, il fuoco che si è animato dentro di me in ogni pagina.

TRAMA

Nel penitenziario di Cold Mountain, lungo lo stretto corridoio di celle noto come "Il Miglio verde", i detenuti come lo psicopatico "Billy the Kid" Wharton o il demoniaco Eduard Delacroix aspettano di morire sulla sedia elettrica, sorvegliati a vista dalle guardie. Ma nessuno riesce a decifrare l'enigmatico sguardo di John Coffey, un nero gigantesco condannato a morte per aver violentato e ucciso due bambine. Coffey è un mostro dalle sembianze umane o un essere in qualche modo diverso da tutti gli altri?

AUTORE

Nato a Portland nel 1947. Autentica macchina da guerra della produzione letteraria, è uno degli scrittori di maggiore successo al mondo, capace di sfornare uno dopo l’altro bestseller che però piacciono anche alla critica e hanno indubiamente un notevole valore letterario. Ha scritto decine di romanzi, molti dei quali diventati anche film, come Carrie, Shining, La zona Morta, It, Misery,Il miglio verde, L’acchiappasogni, Cell, 22/11/63, Doctor Sleep. (da Guida tascabile per maniaci dei libri di The book Fools Bunch, 2018)

RECENSIONE

Sono convinta che Il miglio Verde sia l’opera meglio riuscita di Stephen King. Viene pubblicata nel 1996 in via sperimentale a puntate, ispirandosi alla forma di scrittura utilizzata da Charles Dickenson, poi successivamente nel 1998 fu ripubblicato in un unico volume. L’idea venne al suo agente, Ralph Vicinanza, e Stephen King prese questo suggerimento come una sfida. Risulato: “Il Miglio Verde ha goduto di una magica accoglienza positiva che assolutamente non mi aspettavo; pensavo anzi che potesse rivelarsi un fiasco commerciale. La reazione dei lettori è stata meravigliosa e questa volta si sono uniti a loro anche gran parte dei critici.”(Stephhen King, 6 Febbraio 1997).

Sono fortunata a essermi trovata in un’epoca in cui mi sono trovata Il Miglio Verde in un unico volume, penso che nel 1996 non avrei mai sopportato il pesante fardello dell’attesa, perchè io questo romanzo me lo sono divorato in cinque giorni. Se non avessi avuto imegni, sicuramente ci avrei messo molto bene. Ciò che ho apprezzato tra le tante cose di questo romanzo è che nascendo come un periodico, era necessario introdurre ciascun capitolo con riassunti del capitolo precedente. Stephen King, seguendo a modello Charles Dickens, ha inserito i riassunti direttamente nella trama, lasciando al Narratore il compito di rinfrescare la memoria al lettore.

Ambientato nel penitenziario di stato del Cold Mountain nel 1932, Il Miglio Verde è il racconto di Paul Edgecombe, soprintendente di blocco E, ora in pensione nella casa per anziani, Georgia Pines. Ma cosa è il Miglio Verde? “L’ampio corridoio che percorreva al centro tutto il Blocco E era rivestito di linoleum del colore della buccia di un vecchio lime appassito, perciò quello che nelle altre carceri veniva chiamato l’Ultio Miglio, a Could Mointain, si chiamava il Miglio Verde. Direi che valeva sessanta passi lunghi da sud a nord, da una parte all’altra.”

Di servizio c erano quattro o cinque guardie permanenti e molti stagionali che lavoravano a turni. I colleghi di Paul erano Dean Stanton, Harry Terwilliger e Brutus Howell, detto anche Brutal, e poi Percy Wetmore, un raccomandato, viziato, malvagio, un’idiota…insomma, avete capito che è un personaggio che ho odiato tanto e scommmetto che non esiste nessun lettore che lo troverà mai simpatico. Nel 1932 entreranno nel braccio della morte il detenuto Eduard Delacroix, accusato di aver violentato una fanciulla e di averle dato fuoco, uccidendo nel fuoco anche altre persone che vivevano nelle vicinanze; il detenuto John Coffey accusato dello stupro e dell'omicidio di due bambine e il detenuto William Wharton, che si fa chiamre Billy the Kid, accusato di rapina a mano armata e omicidio. Da questo momento in poi si susseguiranno vicende in cui si mescola il male e il beno, i ruoli vengono scambiati, non tutto ciò che luccica è ora. A smorzare i toni drammatici, ci sarà anche un personaggio un pò speciale, Mr Jingles, un topolino “uno dei misteri di Dio” e “un minuscolo agente di custodia, tutto peloso, attentissimo ad accertarsi che nessuno stesse cercando di evadere o uccidersi. Avanzava di qualche metro trottorellando per il Miglio Verde, poi girava la testa di qua e di là, come controllando le celle”. Un’espediente necessario, insieme all’infezione urinaria di Paul, per scoprire il grande mistero che aleggiava intorno al detenuto John Coffey, “come il caffè, solo che non si scrive alla stessa maniera”. Un uomo nero, alto due metri e tre centimetri, “largo di spalle e profondo di torace, rivestito di muscoli in tutte le direzioni”. Ma era un uomo buono, non era molto intelligente e aveva paura del buio. Un uomo che nascondeva una terribile verità, quel tipo di verità che ti verrebbe voglia di urlare, reagire, farsi giustizia. Sono proprio queste le sensazioni che si prova quando leggi questo meraviglioso romanzo: è una droga e non vorresti mai finire. Il collegamento tra presente e passato di Paul è una genialata per tenere alta l’adrenalina e l’attenzione del lettore; “il passato aveva improvvisamente raggiunto il presente consolidandosi in un’unica immagine terribile, tridimenionale nella sua realtà.”

Ci sarebbe tanto da dire, ma non voglio rovinare la sorpresa a chi ancora non l’ha letto. Ora mi è venuta una gran voglia di rivedere per l’ennesima volta il film tratto da questo meraviglioso romanzo, interpretato da un cast eccezionale come Tom Hanks e Michael Clarke Duncan.

Lettore, hai letto questo romanzo? o hai visto il film Il Miglio Verde? Fammi sapere cosa ne pensi di questo libro nei commenti qui sotto, lo sai che è sempre un piacere poterci confrontare.

Buona lettura

Baci. k.


Nessun commento:

Posta un commento

Esprimi liberamente il tuo pensiero, non c è nessuna moderazione nè il verifica parole. Può solo farmi piacere sapere cosa pensi ^__^. Se non vuoi perdere la mia risposta al tuo commento, clicca su "inviami notifiche" in basso a destra del box commenti, riceverai le notifiche per email.