lunedì 4 maggio 2015

11. RECENSIONE: "CELESTE" di Cristina Vichi (Aggiornamento!!!)





    Titolo: Celeste: L’Ardore di una Donna
    Autore: Cristina Vichi
    Genere: Romance/Avventura
    Editore: Selfpublishing
    Pagine: 340
    Prezzo Ebook: € 2,99
    Prezzo Cartaceo: € 12,48
    Pubblicazione: II edizione 24/07/2016                              
    Link di acquisto: Celeste: L’Ardore di una Donna
     ***Menzione d’Onore per il particolare valore artistico all’VIII edizione del Premio Letterario Internazionale Città di Cattolica 2016***




Oggi vi parlo di un romanzo autoconclusivo assolutamente da non perdere: Celeste – L’ardore di una donna di Cristina Vichi.


TRAMA

Celeste, principessa del regno di Valleran, viene rapita il giorno del suo sesto compleanno mentre si reca al convento nel quale sarebbe stata educata per dieci lunghi anni. Da quel momento, la bimba crescerà insieme al suo rapitore e verrà a conoscenza della sua vera origine fatta da violenze e inganni.  Solo dopo aver conosciuto l’amore e grazie al suo carattere forte e ribelle, deciderà di riscrivere il suo destino e di riprendersi quello che dal passato le è stato tolto prima ancora che lei nascesse.


AUTORE 


Cristina Vichi è nata nel 1985 a Rimini e si è diplomata al liceo Psicopedagogico.
Mamma di 3 bambini, assistente dentista e cameriera occasionale, asseconda la sua passione ritagliandosi spazi di tempo per scrivere.






RECENSIONE

Dopo la profonda delusione dell’ultimo libro che ho letto (Le notti di Salem di Stephen King), finalmente ho avuto tra le mie mani un romanzo che ha conquistato il mio cuore e soprattutto la mia mente dopo tanto tempo. (era ora!). E’ la prima volta che recensisco un romanzo scritto da una giovane ragazza italiana che ha voluto che leggessi il suo libro (grazie per la fiducia!) ed è la prima volta che leggo un romanzo che non rientra nei miei generi.


Celeste è in apparenza un romanzo storico (ambientato in un’epoca sconosciuta), ma che in realtà racchiude un pò diversi sottogeneri: dal mistero dei romanzi gialli, alle scene di tortura e di violenza tipici dei thriller per finire alle scene romantiche e delicate di un romanzo rosa.
Cristina Vichi, autrice di questo romanzo, è un’abile manipolatrice degli eventi e una perfetta reincarnazione delle Parche per la sua invidiabile capacità di creare eventi paralleli che si intrecciano tra di loro e quando sembra che non ci sia una soluzione, quando i personaggi si trovano con le spalle al muro, ecco che Cristina riesce a trovare un varco nel muro, una via di fuga o il momento perfetto per uscirne fuori.

L’interesse ti cattura fin dalle prime pagine e non ti lascia fino all’ultima: l’autrice è in grado di tenere alta la soglia di attenzione del lettore. Riesce ad equilibrare la descrizione dei dettagli di un personaggio o di un ambiente o di una storia senza essere prolissa o striminzita. Proprio grazie a questa abilità che il momento di lettura del suo romanzo è stato davvero piacevole, lasciando in me la voglia di voler continuare.
Nel suo romanzo, ogni personaggio ha un ruolo ben preciso nella storia, nessuno è lasciato al caso o a fare da contorno. Ognuno di loro è ben caratterizzato, con una precisa personalità. Addirittura alcuni di loro, hanno anche un doppio nome con un preciso significato. A proposito del nome, ho apprezzato l’utilizzo di nomi italiani e pochi stranieri, non perchè io sia contraria a questa tipologia, ma contribuiscono a rendere i personaggi famigliari e più vicini al lettore (alla fine gli scrittori stranieri usano sempre nomi stranieri, mica italiani ^__^).


Ho apprezzato davvero tanto il suo stile narrativo così semplice e chiaro nonostante l’intreccio degli eventi e l’utilizzo dei doppi nomi. Non mi ha permesso nemmeno una volta di lasciarmi nel dubbio o confusa da dover rileggere o interpretare come mi succede in altri libri.
Ora, entrando nel vivo della storia, il mio personaggio preferito è stato re Riccardo, avrei preferito che Celeste si fosse innamorata di lui piuttosto che di Alessandro, sarò controcorrente, ma mi sta davvero antipatico (la scrittrice non me ne voglia). La suora Matilda e la serva Lucia sono l’emblema della cattiveria, personaggi da far venire davvero la pelle d’oca, ben riuscite, più pericolose di re Umberto.


Io, ora, mi aspetto davvero tanto dalla scrittrice per i suoi prossimi romanzi. Spero che ne dedicherà alcuni alla vita in convento e alla vita nel villaggio sugli alberi, magari con delle storie parallele ai personaggi di Celeste o dei piccoli corti. Giuro, che morivo dalla curiosità di sapere di più su quei mondi curiosi. Mi piacerebbe tanto se creasse dei Spin-off, sarei la prima a leggerli! E soprattutto sono curiosa di sapere come caspita è riuscita a creare un romanzo così bello nonostante la sua giovane età, tre figli e una vita matrimoniale sulle spalle. Cara Cristina hai la mia completa ammirazione.

baci. K.

n.b. foto presenti in questo post prese da Google

3 commenti:

  1. ciao dolcissima!vero, dobbiamo riprendere un pò. ora che ho un pò di tempo, vedrò di recuperare i tuoi post. bacini

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