mercoledì 2 gennaio 2019

Recensione: Run Hide Survive di Francesco Cotti



Titolo: Run Hide Survive

Autore: Francesco Cotti

Editore: self-publish

Anno: Novembre 2018

Pagine: 278

Genere: tecno-thriller

NOTE: seconda parte di STRATEGIE ALTERNATIVE



Buon giorno lettore e Buon Anno,

tempo fa segnalai le nuove promozioni di Il taccuino Ufficio Stampa ed ero molto curiosa di leggere alcune di quelle uscite. Ho scelto di leggere “Run Hide Survive” di Francesco Cotti, uno dei primi scrittori italiani a dedicarsi al genere tecno-thriller.

Che cosa è il tecno—thriller? Esso è un genere letterario che mescola il thriller alla fantascienza. La trama è caratterizzata da narrazioni molteplici e parallele; è ambientata nel presente o in un futuro prossimo e coinvolge il lettore in colpi di scena e suspance intervallate a spiegazioni tecniche come la descrizione e il funzionamento scientifico di armi biologiche. I maggiori esponenti sono Craig Thomas, Michael Crichton e Tom Clancy.

“Run Hide Survive” (che per comodità chiamerò RHS)è il secondo racconto iniziato dal libro Strategie Alternative, sempre dello stesso autore. Entrambi i libri non sono altro che simulazioni (romanzate) di un pronto intervento da parte dei reparti speciali anti-terroristi delle Forze Armate in caso di attentati nel territorio italiano. Per la precisione, in Italia, il Ministero dell’Interno ha dato disposizioni a Polizia di Stato e Carabinieri di addestrare squadre di pronta reazione come UOPI ( Unità Operativa di Primo Intervento) addestrato dai NOCS (unità antiterrorismo) della Polizia di Stato; API (Aliquota Primo Intervento) e SOS (Squadre Operative di Supporto) addestrate dai GIS (Gruppo Intervento Speciale)dei Carabinieri per contenere la minaccia terroristica in attesa dell’arrivo delle unità specializzate a neutralizzare i terroristi. Francesco Cotti paragona questa strategia al meccanismo di difesa del sistema immunitario del nostro organismo: quando ci feriamo e c è un’infezione in atto, il nostro corpo libera i granulociti che contengono i batteri, nell’attesa che si producono i linfociti capaci di attaccare e risolvere l’infezione.

«[…] Un attacco terroristico è come un’infezione provocata da un corpo estraneo. Quando una scheggia di legno perfora l’epidermide, immette nei tessuti migliaia di agenti patogeni diversi che la ricoprono e che sono, in maggior parte, teoricamente letali per il corpo umano. Le cellule più vicine al punto d’ingresso della scheggia soccombono immediatamente, aggredite dai batteri penetrati. Nel giro di qualche minuto il corpo umano ha una risposta difensiva molto aggressiva. La pelle intorno alla scheggia s’infiamma, gonfiandosi e diventando più calda, e richiama più sangue possibile, perché lì sono contenuti i granulociti, ovvero un tipo di globuli bianchi poco specializzati, ma presenti in quantità. Il loro compito è aggredire i batteri sconosciuti, circondarli, e fagocitarli fino ad ucciderli. Tutto questo in attesa che il sistema immunitario metta a disposizione i leucociti, ovvero i globuli bianchi che si sono specializzati a neutralizzare infezioni specifiche che hanno già incontrato precedentemente. L’analogia è calzante quando si deve descrivere una risposta militare ad un attacco terroristico».

In Strategie Alternative, il Maggiore Giuseppe Greco, coordinatore dei Gis, è chiamato a intervenire su un caso di un uomo barricato nel suo appartamento a Bologna che minaccia di far esplodere il palazzo e spara dalla finestra sulla strada a chiunque prova ad avvicinarsi.

In RHS, Giuseppe Greco non fa in tempo ad avvisare la fidanzata che viene immediatamente chiamato ad intervenire nelle Marche, dove un villaggio turistico, Prestige Village, vicino Ancona, viene assediato da un gruppo di terroristi guidato da un ex inserviente del Villagio stesso. Esso accede tramite un gommone sulla spiaggia e appena mette piede, il gruppetto spara in mezzo alla folla, uccidendo indistintamente uomini e donne, anziani e bambini. L’obbietivo è quello di attirare quanti più soldati possibili e farsi saltare in aria per ideali musulmani estremisti.

In questo libro, non solo i GIS sono protagonisti, ma anche gli Uopi e i Sos insieme al personale del 118. Ciò che ho apprezzato tanto è la scelta dell’autore di non esaltare all’inverosimile la figura del soldato fino a renderlo eroe, ma quello di non nascondere imperfezioni, esitazioni e paure, rendendo ciascun personaggio umano e di facile identificazione da parte del lettore. Anche i terroristi vengono descritti nel modo più obbiettivo possibile, approfondendo l’aspetto psicologico, spiegando le dinamiche che spingono a determinati ragazzi di abbracciare tali ideali politici e pseudoreligiosi.

Mi piace il modo che ha l’autore di gestire e tenere sotto controllo le molteplici narrazioni parallele ambientate in punti diversi dello stesso spazio, e passa da una narrazione all’altra, mantenendo alta la concentrazione del lettore. L’effetto adrenalinico è garantito.

Ho avuto molto a cuore l’intervento dell’unità cinofila rappresentato dal conduttore e il suo cane Dinamita. Non nascondo che da brava zoofila che sono, ho pregato fino all’ultimo che non gli succedesse mai nulla e la tensione per la sorte del “cagnolino” era sempre altissima (mi è pure scappata qualche lacrima).

In conclusione, il libro mi è piaciuto moltissimo. Sono contenta di aver conosciuto un genere che ignoravo e sorpresa che per una volta sia stato bene scritto da uno scrittore italiano. RHS mi ha fatto emozionare tantissimo; ho appreso aspetti delle Forze Armate Italiane che da non esperta del settore ignoravo e ringrazio l’autore di aver utilizzato un lessico tecnico, ma comprensibile. Condivido il messaggio dell’autore molto chiaro nell’introduzione: le strategie militari italiane sono molto efficienti, ma vengono spesso limitate dalla legislazione e non ci sono leggi che permettono di intervenire concretamente prima che accadono certe catastrofi. Ora la tecnologia è così avanzata che si potrebbe prevenire potenziali azioni terroristiche e risparmiare un sacco di vittime. Quanti ancora devono morire prima che la Legislazione apra davvero gli occhi?

Consiglio la lettura di questo libro davvero a tutti. A mio parere, può essere letto anche senza aver prima recuperato Strategie Alternative (anche se ve lo consiglio vivamente). Sicuramente chi è nelle Armi o vorrebbe entrare, apprezzerà molto la scrittura di Francesco Cotti.

Se volete conoscere l’autore e le sue opere qui troverete tutto il necessario.

Buona lettura!

Baci K.


Prodotto fornito da Il Taccuino Ufficio Stampa. La mia opinione sul libro è spontanea e sincera, assolutamente non influenzata o forzata come per tutte le mie recensioni.

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