venerdì 11 gennaio 2019

Recensione: Bentornati a Villa Paradiso di Roberto Vallerignani


Titolo: Bentornati a Villa Paradiso

Autore: Roberto Vallerignani

Genere: Giallo

Casa Editrice: Edizioni Dalietta

Pagine: 284

Codice ISBN: 9788894068658

Link di acquisto: Ibs




Buon giorno lettore,

Che bello iniziare il primo mese dell’anno con una lettura davvero molto particolare e travolgente. Oggi ti voglio parlare di “Bentornati a villa Paradiso” di Roberto Vallerignani, una proposta di Il taccuino ufficio stampe.

TRAMA

Un ferragosto piovoso, in una città di provincia. Due cadaveri rinvenuti all'interno di Villa Paradiso. L'ispettore Antonelli torna a investigare sui mali e sui vizi di una società dalle mille maschere. Un romanzo che penetra implacabile nelle paure e nelle debolezze di ognuno di noi, che fa scoprire quanto sia esiguo il limite della follia. Una storia affascinante, emozionante, ricca di suspense, dove tutti gli indagati sono intimamente colpevoli.

AUTORE

Roberto Vallerignani (Narni, 1962), libero professionista in ambito finanziario, è autore di numerose sceneggiature per lungometraggi, cortometraggi e spettacoli teatrali e musicali, tra cui Camel Obsession (2008), Ed è subito sera (2013), Reflex (2015) e Conta il Cielo (2016), interpretato dagli attori selezionati al Premio Molè – Città di Terni, festival al quale ha contribuito negli ultimi anni come parte dello staff organizzativo. È inoltre tra gli ideatori del mensile Liberamente, attento alle dinamiche culturali e sociali della città di Terni, del percorso multi artistico “11” dedicato ai luoghi colpiti dai bombardamenti della Seconda guerra mondiale e, dal 2016, del format multiculturale “Umbrialand”, esordito all’Indie Film Fest dell’anno successivo. Il suo esordio come autore di romanzi avviene nel 2010 con La Sella del Vento, edito da La Riflessione, divenuto in seguito il soggetto di un film diretto da Andrea Sbarretti. Con il suo secondo romanzo del 2014, Angelo Ingordo, Vallerignani si misura con il genere giallo per le Edizioni Dalietta, con cui lavorerà anche per Bentornati a Villa Paradiso.

RECENSIONE

Ho scritto prima che Bentornati a villa Paradiso di Roberto Vallerignani è un giallo molto particolare.

Particolare perché per la prima volta non abbiamo i soliti cliché: abbiamo un ispettore goffo, umano, alla ricerca del conforto della sua famiglia allargata e alle prese con l’Inps e i suoi iter burocratici; i suoi collaboratori che si vedono andare in frantumi i piani di ferragosto; due cadaveri che nascondevano una doppia vita e un assassino insospettabile e folle senza un’apparente movente.

La narrazione è corale che in terza persona racconta cosa accade dentro e fuori la villa dando una visione completa dei fatti e dei personaggi che frequentano il posto. Essa è anche caratterizzata da dialoghi diretti che rendono estemporaneo il racconto, impedendo così di anticipare quello che sta per accadere. Quest’ultimo aspetto è davvero suggestivo perchè mantiene alta l’attenzione e quando passa da un personaggio all’altro, l’effetto suspance non manca mai. Nel complesso dà l’idea di avere tra le mani una scenografia teatrale e di assistere ad uno scambio di battute tra gli attori sul palcoscenico. Inoltre, la narrazione in terza persona si alterna con quella in prima persona, spesso all’inizio di ogni capitolo, da parte di un personaggio misterioso che fa sospettare fin da subito di essere l'assassino, ma bisogna arrivare all’ultima pagina per poterlo identificare.

L’autore si concentra molto sull’intimità dell’animo umano. Non gli interessa creare un libro con degli eroi e terminarlo con una giustizia che nella realtà non esiste. Critica la politica e il suo modo di “sbrigare” i casi accusando i clandestini e la delinquenza per avere il consenso dell’opinione pubblica. Critica una società “buonista” e un’assistenza sociale e sanitaria ipocrita fatta di persone che non meritano di fare il lavoro che fanno e di assistere persone bisognose di aiuto. Scava nelle vite private delle persone fatte di segreti fino ad inoltrarsi nelle loro debolezze. Questo ovviamente rende un pò malinconica la lettura, e fa molto riflettere. Interessante è lo scambio di pensieri tra il Professore della villa e l’Ispettore Antonelli. In seguito un estratto:

«[…] – E quando le passioni ti travolgono perdi ogni prudenza, ogni freno – si sentì pronunciare con un filo di voce.

- L’uomo, nella sua corsa verso l’evoluzione,-disse il Professore alzandosi a sua volta- verso il progresso e verso la civiltà più alta e più nobile, non è ancora riuscito a governare i propri istinti. Non esiste medicina per il buio che abbiamo dentro, Ispettore, nessuna medicina per il fuoco che brucia e divora».


In conclusione, mi è piaciuto davvero tanto, nonostante sia abituata a una lettura che debba essere chiara fin dalle prime pagine. Ma ho apprezzato il lato Introspettivo che voleva dare l'autore al libro, concentrandosi sull'aspetto umano dei personaggi, approfondendo i limiti e le debolezze al limite della follia. Questo l’ha reso un giallo diverso dagli altri, particolare e interessante.

Buona lettura!

Baci K.


Prodotto fornito da Il Taccuino Ufficio Stampa. La mia opinione sul libro è spontanea e sincera, assolutamente non influenzata o forzata come per tutte le mie recensioni.

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