lunedì 17 maggio 2021

#Recensione: La Ciociara di Alberto Moravia

Ci ho messo due giorni, quasi tre per rielaborare la lettura di La Ciociara di Alberto Moravia.

L'autore l'avevo studiato a scuola, ma solo ora mi rendo conto di quanto lui sia un narratore eccellente.
Moravia racconta la sua esperienza vissuta insieme alla moglie durante il periodo della Resistenza, precisamente dal 8 Settembre 1944 al 21 Maggio 1945. E lo fa attraverso il personaggio di Cesira, voce narrante di tutta l'opera. 
Trama

Cesira è una contadina che sposa un negoziante e va a vivere a a Roma. Avrà una bella bambina, Rosetta. Il marito è un uomo meschino, brutto e traditore, ma a causa di una malattia, renderà Cesira vedova e proprietaria di un negozio. Ella condurrà una vita serena e appagante fino a quando non arrivano i primi bombardamenti, così Cesira e Rosetta sono costrette a chiudere casa e bottega e fuggire verso le montagne di Sant'Eufemia per nove mesi. Da lì vivranno la guerra da lontano, ma da vicino i suoi effetti: la fame, la carestia, la paura e lo stupro.

Recensione

I personaggi di Moravia sono ben caratterizzati tra di loro e il contrasto tra di loro li rende vivi e reali sulla carta: Cesira è istintiva e materiale; Rosetta è riflessiva e religiosa; Michele è un uomo colto e idealista; Clorindo è volgare e opportunista.
Sullo sfondo c è la guerra, che esalta gli istinti più profondi dell'essere umano come uccidere, violentare e rubare. Non sopravvive chi porta davanti a tutto e tutti gli ideali e la morale.
Solo l'autocommiserazione conserva e riporta un po' di umanità. E le lacrime di Rosetta alla fine del libro non fanno che stringere il cuore.
Il linguaggio utilizzato è semplice e gergale e appartiene a Cesira che è la voce narrante onnisciente del romanzo. Lei racconta la sua storia in modo semplice e coinvolgente accennando in alcuni momenti quello che accadrà. Il tono narrativo è inizialmente pieno di speranza e voglia di vivere che, però, andrà inevitabilmente a spegnersi, amareggiarsi ed a essere deluso man mano che si prosegue verso l'epilogo drammatico della guerra e dello stupro.

Leggere questo libro da mamma di una bambina fa davvero male perché è così reale e spietato, anche se l'autore non è mai entrato nei dettagli più scabrosi. La guerra è una brutta bestia e le parole di questo libro non possono che scuotere le coscienze.

Lettura consigliatissima!

1 commento:

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