sabato 26 maggio 2018

Recensione: Tutta colpa della mia impazienza (e di un fiore appena sbocciato) di Virginia Bramati

Editore: Giunti Editore

Anno edizione: 2017

In commercio dal: 08/03/2017

Pagine: 240 p., Rilegato

    TRAMA

    Una grande casa nella quiete immutabile della campagna. Una madre morta troppo presto. Un giovane medico dagli occhi buoni e misteriosi. E un’estate in cui tutto sta per cambiare.
    "Sono nata con due mesi di anticipo, sono fisicamente allergica ai tempi morti e adoro il tasto fast forward": Agnese è così, una ragazza esuberante, autonoma, insofferente verso tutto ciò che frena la sua corsa. Ma improvvisamente, la vita prende una piega terribilmente dolorosa e la scaraventa dal centro di una metropoli che non dorme mai a una grande casa lungo un fiume, immersa nei ritmi immutabili della campagna e circondata da curiosi personaggi che solo in provincia si incontrano: il conte proprietario di tutte le terre circostanti, una anziana signora dagli occhi ciechi ma dalla memoria vivissima, un ragazzo bello e strano segnato da un grande dolore... Agnese reagisce come sempre, impulsiva fino all'autolesionismo. Ma mentre l'inverno finisce e tutto comincia a fiorire, ecco nuove sorprese per lei: dalle pagine di un libro riemerge una bustina di semi di Impatiens, la pianta i cui fiori rosa curano le ferite dell'anima, e la solitudine della sua grande casa è spezzata dall'arrivo di un giovane medico, misterioso e affascinante come una domanda sussurrata nella notte…

    AUTORE

    Virgina Bramati vive e lavora a Milano. Ha esordito in rete, con un ebook che si è presto trasformato anche in un libro di carta: Tutta colpa della neve (e anche un po' di New York) (Mondadori 2014) poi seguito da Meno cinque alla felicità e E se fosse un segreto?. Tutti i suoi romanzi ruotano intorno al piccolo, verdeggiante borgo di Verate, in Brianza: un luogo immaginario eppure più che mai verosimile, destinato a diventare per le sue protagoniste un vero luogo del cuore.

    RECENSIONE

    Agnese ha da poco perso la mamma, il suo papà viene trasferito in un paese così piccolo da non avere un centro commerciale e dovrà affrontare gli imminenti esami di maturità con il supporto del suo ragazzo Adelchi (che per me ricorda tanto Adelphi... Vabbè). La quotidianità di Agnese verrà alterata dall'ingresso del sostituto del sostituto del padre, Marco, un trentenne con un passato tormentato e da un caso irrisolto di presunto incidente del padre di Adelchi ritrovato senza vita con una camicia dalle iniziali sospette.
    Né il carattere impaziente di Agnese né l'ipotetico fiore sbocciato hanno molto a che vedere con la svolta del romanzo. A mio parere, il titolo del libro è solo inutilmente lungo come spesso si vede in molti libri. All'inizio l'ironia della protagonista mi ha ricordato parecchio Hazel di "Colpa delle stelle", mi aspettavo una commedia d'amore, una satira di paese, poi per fortuna a metà del libro, la storia ha preso una piega niente male che ha innalzato l'adrenalina e mi ha anche commossa. Ho apprezzato tantissimo la descrizione minuziosa delle campagne fiorite lombarde, percepivo profumi e colori (È stato un bene aspettare il mese di Maggio per leggere questo libro). È un libro che, merito della sua dolcezza, ti fa affezionare ai suoi personaggi tanto da dedicargli qualche pensiero anche alla fine della lettura. La scrittura è fluida, semplice e limpida. Nel complesso, il romanzo mi è piaciuto perché è riuscito a stupirmi letteralmente.
    Ringrazio ancora una volta @libri.vita.per.lanimablog (su Ig) per avermi dato l'opportunità, grazie al suo #giveaway, di conoscere questo libro e l'autrice.

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